CRONISTORIA

TERRA MATER. Dall’ottavo centenario della nascita di San Francesco d’Assisi (1982) all’ottavo centenario della sua conversione (2007).

Nell’ambito delle celebrazioni per l’ottavo centenario della nascita di San Francesco d’Assisi, Associazioni ambientaliste, Ordini francescani ed Enti territoriali dell’Umbria organizzano a Gubbio (23 – 26 settembre 1982) il Seminario internazionale “TERRA MATER”, sul rapporto uomo-ambiente.
La “CARTA DI GUBBIO 1982”, frutto dei lavori, viene presentata nel Palazzo Comunale della città, alla presenza del cardinale Silvio Oddi, Postulatore della causa per la proclamazione di San Francesco Patrono degli ecologi, e di P. John Waughn, O.F.M., Presidente della Conferenza dei Ministri Generali degli Ordini francescani.
La straordinarietà dell’evento viene subito colta dai commentatori, che mettono in rilievo l’inedita alleanza tra laici e religiosi, da cui scaturisce una “svolta storica”: la fusione, nella “Carta”, del “naturalismo razionalistico” e della “mistica della natura” getta “le premesse di una nuova cultura del rispetto della madre terra” (Alfredo Vinciguerra).
Il 3 ottobre, a conclusione del centenario francescano, Giovanni Paolo II rivolge “uno speciale saluto a quanti hanno partecipato .… al Seminario “Terra Mater”, svoltosi in Gubbio”. “E’ necessario ed urgente che, sull’esempio del Poverello, ci si decida ad abbandonare forme sconsiderate di dominio nei confronti di tutte le creature”, ammonisce il Pontefice, che conclude il suo messaggio con l’incoraggiamento e la benedizione a quanti si adoperano per far sì che gli animali, le piante, i minerali vengano considerati e trattati, francescanamente, come “fratelli” e “sorelle”.
L’estensione dei principi etici al rapporto tra l’uomo e la natura, peculiare della “Carta di Gubbio”, trova, nelle parole di Giovanni Paolo II, il più atteso e autorevole sostegno.
L’intervento del Papa, per molti sorprendente, ravviva l’interesse per la “Carta”, che diviene oggetto di approfondite analisi su quotidiani e riviste, di servizi radiofonici e televisivi, di conferenze e convegni, in Italia e all’estero.
I vasti consensi ottenuti da “Terra Mater” e i propositi per il futuro dei promotori del Seminario trovano espressione nell’intervento del Presidente di Italia Nostra Giorgio Luciani al Simposio sui “Valori francescani”, promosso ad Amsterdam dall’Istituto Italiano di Cultura per i Paesi Bassi, nei giorni 2-3 dicembre 1982.
“La proclamazione della “Carta di Gubbio” è stata accolta subito con grande interesse. E’ il caso di ricordare la citazione che ne ha fatto il Santo Padre nel suo consueto discorso domenicale in piazza San Pietro; la vastissima eco che ha avuto nella stampa nazionale ed internazionale; la incessante richiesta di informazioni ed adesioni che continuano a pervenire da Associazioni, Enti, persone interessate a questi problemi. Ma la proclamazione della “Carta di Gubbio” vuole essere solo l’inizio di una più vasta attività che ci vedrà impegnati nel prossimo anno alla sua diffusione in tutto il mondo, attraverso una serie di incontri e dibattiti che saranno tesi a ricercare il più gran numero di adesioni, specie nel campo delle famiglie religiose di ogni credenza e delle grandi organizzazioni non governative per dare alla carta un valore universale ed ecumenico”.
Sul finire dell’anno, un importante segno di apprezzamento giunge dal mondo politico, con la proposta, presentata al Parlamento Europeo, di assumere la “Carta di Gubbio” – “ispirata ai principi di equilibrio, rispetto e solidarietà” – come fondamento dell’azione della Comunità Europea in materia di politica ambientale.
Alla valorizzazione dell’opera di “Terra Mater” partecipa anche l’Accademia dei Lincei, che, il 6 giugno 1983, celebra a Roma la Giornata mondiale dell’Ambiente con un convegno centrato sulla relazione del prof. Antonio Moroni dal titolo “Un patto con la terra: la Carta di Gubbio”.
“…nella cornice austera e stimolante di Gubbio – ricorda il prof. Moroni – una quarantina di studiosi di scienze della natura, di ecologi, di teologi, di filosofi, di economisti, di rappresentanti di Società scientifiche e di Scienze umane e di Movimenti ecologici, provenienti da vari Paesi, hanno compiuto una rilettura del messaggio di Francesco d’Assisi nel contesto della attuale situazione ambientale onde trarne stimoli e proposte per un progetto per l’ambiente dell’uomo che da più parti ormai è indicato come necessario e urgente”.
Intervenendo per portare all’incontro l’adesione di Federnatura, Italia Nostra e WWF-Italia, Fabrizio Giovenale afferma: “Antonio Moroni ha ricordato or ora un’iniziativa che ci ha visto impegnati a fondo, la “Carta di Gubbio”. Bene: per l’arco di rappresentanze nazionali e internazionali che hanno confluito nell’esprimerla, per la natura e il respiro dei suoi contenuti, per la molteplicità e la portata dei suoi canali di diffusione e riverberazione, non c’è dubbio che si tratta di un atto di forte rilevanza politica”.
Dal 9 al 15 ottobre 1983, la “Carta di Gubbio” costituisce il principale punto di riferimento per gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, partecipanti al corso nazionale di aggiornamento su “L’educazione ambientale in rapporto alla legislazione di tutela e alle carte internazionali: esperienze europee a confronto”, organizzato a Loreto da Italia Nostra e dal Ministero della Pubblica Istruzione.
Il desiderio di far penetrare sempre più profondamente nella realtà i principi di “Terra Mater” induce Italia Nostra, nell’aprile 1985, a riattivare il Comitato, che si amplia con nuove adesioni: particolarmente significativa quella dell’International Union for Conservation of Nature and Natural Resources (IUCN).
La prima iniziativa è rivolta alle istituzioni politiche: con la collaborazione del ministro dell’Ecologia Alfredo Biondi, la “Carta di Gubbio” viene consegnata ai ministri dell’Ambiente della C.E.E., nell’incontro di fine giugno 1985 a Milano.
Alcuni giorni dopo (8 luglio), viene inviato un appello ai responsabili delle grandi religioni, affinché promuovano azioni in merito ai gravi pericoli che l’umanità e l’intera biosfera corrono a causa del degrado ambientale, con il richiamo alle raccomandazioni della “Carta di Gubbio”.
Non senza riferimento a “Terra Mater”, nell’ambito delle manifestazioni per il 25° anniversario della sua fondazione, il WWF Internazionale organizza ad Assisi (25 – 27 settembre 1986) un incontro con esponenti delle maggiori religioni mondiali. Nel discorso di benvenuto ai partecipanti alla Cerimonia interreligiosa nella Basilica di San Francesco, il Ministro Generale dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, P. Lanfranco Serrini, ricorda: “Nel 1982 i Francescani e varie organizzazioni ambientaliste, compreso il WWF, formularono la “Carta di Gubbio”, nella quale si chiedeva che i capi di ogni religione e le Chiese di ogni confessione richiamassero i propri credenti al diritto-dovere morale del rispetto dell’ambiente naturale e umano. E’ quanto intendiamo fare in questo servizio interreligioso”.
Anche il saluto del Sindaco di Assisi Pietro Profumi al Congresso internazionale sulla conservazione – parallelo all’incontro interreligioso – richiama “Terra Mater”: “Non posso chiudere queste brevi parole di saluto senza ricordare che nel 1982, ottavo centenario della nascita di Francesco, nei giorni dal 23 al 26 settembre, nella vicina città di Gubbio, il WWF, gli Ordini francescani, Italia Nostra, altri Enti, scienziati ed esperti trattarono ampiamente gli stessi problemi, in quel Seminario dal titolo emblematico e straordinariamente significativo di “Terra Mater”. Rileggendo di quel Seminario il documento conclusivo, conosciuto appunto con il nome di “Carta di Gubbio”, penso che dal Congresso che ora si apre debba essere riaffermato, con la più vasta risonanza, con più credibile volontà e con la massima autorevolezza, l’impegno di promuovere il rispetto della natura e dell’identità delle persone, delle comunità e delle culture, di applicare i principi dell’etica nei rapporti con tutte le creature viventi , di rifiutare ogni forma di violenza fisica contro la natura e contro l’uomo, di riconoscere che la conservazione dell’ambiente naturale e umano rappresenta la condizione essenziale per il giusto sviluppo (…) con l’auspicio che anche nel nome di S. Francesco, fratello di tutte le creature, questi impegni siano da tutti accolti e universalmente applicati”.
Quasi a sanzionare il legame tra WWF e “Terra Mater”, la “Carta di Gubbio”, nella versione in lingua inglese, viene ufficialmente consegnata al Presidente internazionale Filippo di Edimburgo.
Lo spirito della “Carta di Gubbio” aleggia ad Assisi anche nella giornata di preghiera promossa da Giovanni Paolo II: nel formulare l’auspicio che nella preghiera ecumenica del 27 ottobre 1986 per la pace tra tutti gli uomini non venga dimenticata la riconciliazione degli uomini con tutte le creature, Nazareno Fabbretti, nell’imminenza del grande raduno, sottolinea come, nel 1982 a Gubbio, proprio il convegno mondiale “Terra Mater” abbia riconosciuto in Francesco d’Assisi un referente per l’ecologia contemporanea, in grado di sconfiggere ogni pessimismo.
Il disastro di Chernobyl, tragica testimonianza dei pericoli che incombono sull’ambiente e sul genere umano, induce Italia Nostra a riproporre nel proprio Bollettino (ottobre 1986) la “Carta di Gubbio”, “ultimo appello alla ragionevolezza”, non tradotto purtroppo in azione dai responsabili delle sorti del mondo.
L’Anno Europeo dell’Ambiente (1987) suggerisce a “Terra Mater” l’organizzazione del secondo Seminario internazionale sul tema “Verso il Terzo Millennio: quale progresso?”, finalizzato alla definizione di un nuovo modello di sviluppo più equo e lungimirante, nel rispetto della natura e dell’uomo (Gubbio, 23 – 27 settembre).
All’approfondimento del concetto di progresso “non misurabile in termini quantitativi di possesso e accumulo di beni materiali” (“Carta di Gubbio 1982”) partecipano esponenti dell’ambientalismo, dell’economia, della politica, della scienza e delle principali confessioni religiose: Buddhismo (Tibetano e Zen), Cristianesimo (Chiesa Cattolica, Chiese Evangeliche, Chiesa Ortodossa), Induismo, Islamismo.
Con la sola eccezione del rappresentante dell’Ebraismo, assente a causa della coincidenza del Seminario con la festività ebraica del Rosh Hashanah, sono presenti tutti gli esponenti delle grandi religioni protagonisti dell’incontro organizzato ad Assisi nel 1986 dal WWF Internazionale.
Diversamente da Assisi, dove ciascuna religione aveva presentato una propria dichiarazione sull’ambiente, a Gubbio il documento finale “GUBBIO 1987. VERSO IL TERZO MILLENNIO” viene sottoscritto da tutti i partecipanti: importante passo avanti nel confronto tra scienza e fede e nel dialogo interreligioso.
In concomitanza con il Seminario, si svolge la prima MARCIA per l’ambiente ASSISI – GUBBIO, sull’itinerario che, all’inizio della sua missione nel mondo, San Francesco percorse facendo “risonare pei boschi le lodi al Creatore di tutte le cose” (Tommaso da Celano, Vita prima).
Al loro arrivo, i marciatori sono accolti da P. José Angulo Quilis, T.O.R., Presidente di turno della Conferenza dei Ministri Generali dei quattro Ordini francescani. A quanti hanno partecipato alla “marcia, la quale ha voluto ripercorrere il tracciato da Assisi a Gubbio seguito da Francesco dopo la sua drammatica spogliazione”, il Ministro Generale ricorda che “quello di San Francesco fu un cammino di liberazione che portò alla scelta della vita penitenziale, costituita in una rete di nuovi rapporti con Dio, con gli uomini e con tutte le creature”.
“In questa gloriosa città di Gubbio, “luogo francescano di riconciliazione e di pace” (“Carta di Gubbio 1982”) – aggiunge P. Quilis – il “celeste patrono dei cultori dell’ecologia” (Inter sanctos, 29 nov. 1979) ci ammonisce a non abusare della natura e dell’ambiente. E non solo perché il futuro dell’umanità potrebbe essere compromesso in misura grave e irreparabile, ma anzitutto perché il creato è un libro meraviglioso che proclama l’amore multiforme del Creatore e le dimensioni della fraternità universale”.
Alla presenza dello stesso Ministro Generale, chiude le manifestazioni legate al secondo Seminario una cerimonia interreligiosa nella Chiesa di San Francesco, presieduta dal Vescovo di Gubbio Mons. Ennio Antonelli.
La nuova “Carta”, diffusa prontamente in Italia e all’estero, incontra grande favore: ne è prova lo stage di perfezionamento per insegnanti provenienti dai Paesi del Consiglio d’Europa, organizzato a Loreto (9 -13 ottobre 1987) dal Ministero della Pubblica Istruzione, nel quale “Gubbio 1987” offre un rigoroso inquadramento etico all’analisi del tema “Le piogge acide: una minaccia per l’ambiente e per il patrimonio artistico dell’Europa”.
L’esigenza di rendere istituzionalmente e organicamente operante la struttura di “Terra Mater”, emersa nel secondo Seminario, porta le componenti del Comitato ad elaborare uno statuto che, il 6 ottobre 1989, viene sottoscritto nel Palazzo Comunale di Gubbio, sede ufficiale della nuova Associazione.
Nello stesso giorno, presso il Convento di San Francesco, avviene la premiazione dei vincitori del concorso nazionale nelle scuole di ogni ordine e grado, precedentemente bandito da “Terra Mater” con la collaborazione del Ministero della Pubblica Istruzione, sul tema “Il rapporto tra l’uomo e l’ambiente alla luce dei principi della Carta di Gubbio”.
Alla presenza di mons. Pietro Bottaccioli, Vescovo di Gubbio, e di P. José Angulo Quilis, Ministro Generale del Terzo Ordine Regolare di San Francesco, nel Palazzo Comunale di Gubbio, si tiene poi una tavola rotonda, sulla base di una relazione del prof. Antonio Moroni.
“Il mondo cattolico è stato generalmente assente al dibattito sulle cause della crisi del rapporto tra l’uomo e l’ambiente”, afferma il prof. Moroni, che prosegue: “la rilettura organica di questo rapporto tra l’uomo e l’ambiente da un punto di vista cristiano è stata fatta via Francesco d’Assisi non via Vangelo e sono stati i Seminari internazionali di Gubbio “Terra Mater”.
Il primo, lo ricordavo ad Assisi il giorno della commemorazione del decimo anniversario della proclamazione di San Francesco patrono dell’ecologia, è stato il manifesto quadro, a cui bisogna sempre rifarsi. Noi andremo avanti, specificheremo, esso resta il punto di riferimento: più si legge, più si trova che è stato profetico, che ha avuto un grande senso previsionale. Quello del 1987 ha cominciato invece ad affrontare temi parziali, il rapporto quantità-qualità….Ultimamente, non il mondo cattolico, il mondo laico è arrivato ad avviare il discorso della fondazione scientifica, filosofica dell’etica ambientale: il terzo Seminario dovrà riflettere su questa nuova domanda e dare una risposta cristiana”.
Su questa base prende l’avvio il lavoro preparatorio del terzo Seminario internazionale.
Nel decennale della proclamazione di San Francesco patrono degli ecologi, “Terra Mater” rende omaggio a Giovanni Paolo II, con la consegna, nell’udienza del 29 novembre 1989, della “Carta di Gubbio” e del volume “Pace con la Natura”, che ne illustra il significato.
“Esprimo a voi – dice il Pontefice rivolgendosi alla delegazione di “Terra Mater” – e a quanti con voi hanno collaborato il mio saluto e il mio apprezzamento per quanto compite con l’intento di far crescere in ogni persona quel rispetto per l’ambiente e quell’atteggiamento religioso, che S. Francesco d’Assisi ebbe dinanzi al creato, opera di Dio”.
Su indicazione del Vice Presidente del BEE Armando Montanari, “Terra Mater” viene invitata al “Meeting del Danubio” (Vienna – Budapest, 19 – 21 marzo 1990). Partecipano all’incontro rappresentanti dei Paesi dell’ Est e dell’ Ovest, chiamati a formulare una “Agenda for Action”, da inviare – come contributo delle organizzazioni non governative – alla Conferenza europea di Bergen (8 – 16 maggio 1990) e al Convegno delle Nazioni Unite a Rio de Janeiro su “Ambiente e sviluppo” (giugno 1992).
Suddiviso in due fasi (Gubbio, 17 – 19 aprile; 7 – 8 ottobre 1991), il terzo Seminario, di carattere interdisciplinare e interreligioso, produce il documento “GUBBIO 1991. L’ETICA NELLE STRATEGIE GLOBALI PER L’AMBIENTE”, indirizzato a tutti gli uomini di buona volontà e, in particolare, alla Conferenza di Rio del 1992.
Il 27 febbraio 1992, presso il Ministero dell’Ambiente a Roma, una rappresentanza di “Terra Mater”, di cui fa parte il Presidente della Conferenza dei Ministri Generali degli Ordini Francescani P. José Angulo Quilis, T.O.R., consegna la Carta “Gubbio 1991” al ministro Giorgio Ruffolo, il quale assicura che il documento sarà acquisito dalla delegazione del Governo italiano al Convegno ONU a Rio de Janeiro.
Nel giugno 1992, “Terra Mater” partecipa al “GLOBAL FORUM” di Rio de Janeiro, l’assemblea generale delle associazioni ambientaliste che affianca il Congresso delle Nazioni Unite su “Ambiente e sviluppo”.
Il documento del terzo Seminario viene presentato in una conferenza stampa all’International Press Center e distribuito in migliaia di copie in uno stand allestito al Flamengo Park.
Di particolare significato è l’incontro con P. Hermann Schaluck, Ministro Generale dell’Ordine dei Frati Minori, il quale porta a “Terra Mater” il suo saluto e l’augurio di buon lavoro. Molto costruttivi sono i contatti con i “Francescani alla Nazioni Unite” e con il gruppo interfrancescano del Brasile di “Giustizia, Pace, Ecologia”, che collabora alla diffusione della “Carta di Gubbio 1991”. Preziosa è pure l’opera di P. Donal O’Mahony, O.F.M.Cap. e di P. John Quigley, O.F.M., componenti della Commissione interfrancescana mondiale “Giustizia, Pace, Ecologia”, incaricati di rappresentare gli Ordini francescani nella delegazione di “Terra Mater”.
Il 24 aprile 1993, il Teatro Comunale di Gubbio, nell’ambito di Umbriafiction, ospita un dibattito televisivo su “RIO UN ANNO DOPO”. Con i rappresentanti di “Terra Mater”, intervengono il ministro dell’Ambiente Giorgio Spini e i presidenti delle maggiori associazioni ambientaliste italiane. Dinanzi al vasto pubblico televisivo, viene confermata, nel nome di Francesco d’Assisi, la necessità di porre, alla base dello sviluppo, il principio etico del rispetto della natura.
Dieci anni e più di attività impongono un bilancio: di qui l’invito al prof. René Coste, autorevole personalità del mondo cattolico, a esprimere un giudizio sulle tre “Carte” di Gubbio.
Nasce così il saggio “«Terra Mater», la Charte de Gubbio, une Charte pour la Terre”, pubblicato dalla rivista “Esprit & Vie” (N. 11 – 14 Mars 1996).
Il prof. Coste definisce “pietre miliari”, “tappe storiche” i tre documenti e sottolinea, in particolare, il carattere “profetico” del primo (1982), nei confronti del Rapporto Bruntland (1987), della Conferenza di Rio (1992), del processo ecclesiale “Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato” (Vancouver, 1983), degli incontri ecumenici di Bâle (1989) e di Seul (1990), del documento di Giovanni Paolo II “Pace con Dio Creatore” (1990).
Oltre a riconoscere i meriti acquisiti da “Terra Mater”, il prof. Coste individua pure le linee di sviluppo dell’Associazione, in particolare nella prosecuzione del dialogo e della cooperazione interdisciplinare e interreligiosa, per un’etica, una teologia ed una spiritualità della creazione.
Un incoraggiamento ad avanzare su questa via – sulla quale “Terra Mater” si è posta all’avanguardia fin dal 1982 – viene da Giovanni Paolo II, che, nell’imminenza del Giubileo del 2000, invita i cristiani a valorizzare i segni di speranza presenti in campo civile ed ecclesiale: l’impegno per la tutela dell’ambiente, la pace e la giustizia, la riconciliazione e la solidarietà tra i popoli, l’ecumenismo, il dialogo con le religioni e la cultura contemporanea (Lettera apostolica “Tertio millennio adveniente”).
Nell’esortazione apostolica post-sinodale “Pastores gregis” sul Vescovo servitore del Vangelo di Gesù Cristo per la speranza del mondo, emanata il 16 ottobre 2003, lo stesso Giovanni Paolo II sembra infine attuare quanto suggerito dalla “Carta di Gubbio 1982”, là dove recita: “…è auspicabile… che vescovi, pastori e chiese locali sensibilizzino costantemente i fedeli ad essere responsabilmente partecipi ed attivi nella promozione di una diversa qualità della vita e nella protezione naturalistica e ambientale”.
Il paragrafo 70 del documento pontificio (Il rispetto dell’ambiente e la salvaguardia del creato) afferma infatti: “C’è dunque bisogno di una conversione ecologica, alla quale i Vescovi daranno il proprio contributo insegnando il corretto rapporto dell’uomo con la natura. Alla luce della dottrina su Dio Padre, creatore del cielo e della terra, si tratta di un rapporto “ministeriale”: l’uomo, infatti, è collocato al centro della creazione come ministro del creatore”.
Nella ricorrenza della solennità di Pentecoste, il 3 giugno 2006, papa Benedetto XVI afferma: ”Proprio chi, come cristiano, crede nello Spirito Creatore, prende coscienza del fatto che non possiamo usare ed abusare del mondo e della materia come di semplice materiale del nostro fare e volere; che dobbiamo considerare la creazione come un dono affidatoci non per la distruzione, ma perché diventi il giardino di Dio e così un giardino dell’uomo”. “Se guardiamo la storia – prosegue il Pontefice – vediamo come intorno ai monasteri la creazione ha potuto prosperare, come con il ridestarsi dello Spirito di Dio nei cuori degli uomini è tornato il fulgore dello Spirito Creatore anche sulla terra – uno splendore che dalla barbarie dell’umana smania di potere era stato oscurato e a volte addirittura quasi spento. E di nuovo, intorno a Francesco di Assisi avviene la stessa cosa”.
In questo tormentato inizio di secolo e di millennio, l’esempio di San Francesco si rivela, ancora una volta, vitale: “Terra Mater” – alla luce della spiritualità francescana che la anima – può dunque confermarsi luogo privilegiato di incontro tra gli orientamenti culturali, scientifici e religiosi di ogni parte del mondo, “per una prospettiva non di catastrofe, ma di speranza per il domani” (“Carta di Gubbio 1982”).
L’occasione propizia per la ripresa dell’azione, è offerta a “Terra Mater” proprio dal 25° anniversario della “Carta di Gubbio 1982”, coincidente con l’anno francescano 2006 / 2007, dedicato alla celebrazione dell’ottavo centenario della conversione di San Francesco.
Dopo la rinuncia ai beni paterni – attesta Tommaso da Celano – il Poverello lascia Assisi e si dirige verso Gubbio. Qui giunto, si reca dai lebbrosi e li assiste assiduamente, come lo stesso Serafico testimonia nel suo “Testamento”. E’ questo – riconoscono oggi gli storici – l’evento centrale e risolutivo nel processo di conversione di San Francesco d’Assisi.
Fedeli al loro storico patto di collaborazione, francescani e ambientalisti si riuniscono pertanto ancora una volta a Gubbio – culla del francescanesimo – per dare vita, dal 24 al 27 settembre 2007, al quarto Seminario internazionale “Terra Mater”, nel corso del quale viene elaborata la “CARTA DI GUBBIO 2007”.
In un momento in cui la situazione del pianeta appare più preoccupante che mai – si legge nel documento – Terra Mater, a un quarto di secolo dalla “profetica” Carta di Gubbio 1982, indirizza di nuovo ogni uomo sul cammino di S. Francesco, alla riscoperta dei valori fondamentali dell’abitare la Terra.

Franco Raffi